Capitò come se fosse una illuminazione, e si stupì di non essersene accorto prima; quella donna sulle scale era quella della visione, quella con cui scambiava la sinistra.
CAP II
Un attimo ancora su quegli occhi e gli si lacerò la mente percossa da un pensiero lancinante, improvviso e ingestibile; nella solita visione mentre camminava in mezzo ad una chiesa romanica illuminata da torce aveva di fronte la donna che lo guardava serena e prima che sganciassero contemporaneamente la spilla che fissava al collo i mantelli lui portava la mano destra che prima teneva un fiore verso di lei e le consegnava qualcosa, sembrava un piccolo oggetto che lei prendeva in mano e portava al petto.
Quel passaggio dell'oggetto gli riempiva la mente, lo accecava, non vedeva cosa fosse ma notava il colore blu, blu intenso, sembrava quasi luminescente: il gesto lo rivedeva due, tre, infinite volte nel giro di pochi decimi di secondo.
Poi, come al solito dopo le visioni, rimase scosso ma profondamente calmo, lucidissimo.
CAP IX
Una certezza litica, un punto saldo: nella mia vita quella visione è la traccia del mio destino, forse del mio passato, forse del mio futuro; infine, che differenza fa? Solo lì c'è certezza.
CAP X
E questa volta vide chiaro, e non ebbe paura.
Il re e la regina, il sole e la luna.
Procedevano sulla solea, la pedana rialzata, in mezzo alla chiesa antica; torce alle pareti illuminavano la scena.
Entrambi con mantelli regali; ma la luna sembrava splendere sotto i piedi di lei mentre camminava, il sole sotto quelli di lui.
Si avvicinarono esattamente sotto il centro della cupola della chiesa.
Lui le porse la sinistra; lei rispose e le diede la sinistra, si tennero la mano, sollevata a mezz'aria.
Con la destra presero un fiore, lungo, lo tenevano per lo stelo; incrociarono i due fiori sopra alle sinistre unite.
Dall'alto scese qualcosa di chiaro che stese un qualcosa di non ben identificato in verticale così che le sinistre, i fiori, e quella specie di bastone si incrociavano in tre assi perpendicolari tra loro.
Poi staccarono le mani, posarono i fiori.
Posarono entrambi le mani sulla spilla che univa, sotto la gola, i mantelli; stavano per aprire la spilla, liberandosi dei mantelli. Sotto erano nudi.
CAP XI
Da qualche tempo la visione aveva assunto contorni più nitidi, anche se non riusciva più a distinguere esattamente la visione stessa dal ricordo che ne aveva; ma ormai era chiaro che lui e la donna stavano percorrendo un rito; prima quella strana danza con i fiori, poi i mantelli che cadono e a questo punto... avveniva qualcosa che lo lasciava molto interdetto. Il proseguimento vedeva la coppia coricarsi nella terra e succedeva qualcosa di intermedio tra il congiungersi carnalmente ed essere sotterrati; a volte era più netta una delle parti, a volte l'altra. Continuava a chiedersi chi fosse il regista di queste visioni, in quale delle parti della sua testa albergasse, quale potesse essere il significato di tutto questo.
CAP XXV
In mezzo al Duomo, tra i banchi, si elevava la solea, la pedana di legno che innalzava il clero dal popolo nei secoli passati; lui camminava alto tra i fedeli mentre le canne dell'organo diffondevano melodie solenni.
Percepiva le due realtà distintamente; quella odierna in cui indossava i paramenti liturgici e camminava preceduto dai turiboli e con al fianco Guerini e Chiodi, e quella antica in cui vestito di un mantello regale procedeva sul legno rialzato della solea con a fianco la donna dagli occhi nocciola.
CAP XXVIII